Lacerba

easy, vintageVia Orti, 4, Milan, Metropolitan City of Milan, Italy

Figli di arte e filosofia, creativi e scienziati, chimici e sognatori. Alla rincorsa del gesto perfetto, di quell’arco liquido che conta, racconta e unisce loro e voi, nello spazio di secondi. L’ospitalità classica di ieri, che andrà bene anche oggi e domani. Lacerba era il nome della rivista futurista per eccellenza, la corrente filosofica, artistica e politica che anche alla miscelazione ha impresso una certa svolta (o almeno ci ha provato): oggi è una delle insegne più amate della notte milanese.

Il maestro Agostino Galli e il suo team si muovono rapidi con il sorriso, con i polsi, con gli occhi e con le idee. Curve dritte e rette sinuose, colori imperfetti e frasi roboanti, rimesse in un bicchiere, mescolate mai troppo a lungo, bevute sempre troppo presto. Il futur(ism)o è già arrivato, mentre provate il primo sorso, che vi consigliamo essere di Bloody Mary (c’è una buona decina di varianti, tutte pazzesche) o di Martini.

Qui è dove potrete tornare a cento anni fa, con i disegni sulle pareti e i modi a tratti stravaganti; dove i nomi dei cocktail sono omaggi geniali di chi ha davvero votato la propria esistenza al far da bere e al far star bene. Lacerba è dove l’universitario e il professionista sono seduti gomito a gomito, in attesa della prossima volta.

Lacerba è anche un po’ parte di noi. Abbiamo trascorso notti (davvero) con Agostino e i suoi ragazzi a farci raccontare di ricette classiche, a provare drink dimenticati, e più in generale a trascorrere ore che ci hanno permesso di capire, in tempi non sospetti, cosa il mondo del bar vuol dire. Se doveste chiederci di rispondere alla domanda più scomoda di tutte, quale può essere il nostro preferito, non risponderemmo. Ma un pensiero a questo posticino qui non potremmo non farlo.

(Nota: chiedete ad Agostino qual è secondo lui il rimedio per tutti i mali. E poi chiedetegli perché proprio uno shot di tequila).

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Iter

easyIter, Via Mario Fusetti, Milan, Metropolitan City of Milan, Italy
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Dhole

€€
easyVia Gerolamo Tiraboschi, 2, Milan, Metropolitan City of Milan, Italy
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MaG La Pusterla

€€
easy, vintageVia Edmondo de Amicis, 22, Milan, Metropolitan City of Milan, Italy
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Kilburn

€€
culturale, easy, vintageVia Panfilo Castaldi, 25, Milan, Metropolitan City of Milan, Italy
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BOB

€€
easyVia Pietro Borsieri, 30, Milano, MI, Italia

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MILANO LIBERTY

Voi magari non ci crederete, ma anche l’inferriata di un balcone può accarezzare e avvolgere lo spirito. Sinuosa, quasi sensuale, una curvacea domanda troppo affascinante forse per poterle rispondere. Lo stile Liberty, l’Art Noveau italiana, vive a Milano dinamico, sulle flessuose rientranze di piante d’acciaio, fiori in ferro battuto e palazzi di cotto opulento. 

Tra fine ‘800 e inizio ‘900 Milano assiste a una reale esplosione della nuova corrente artistica, nelle discipline più varie: pittura, scultura, scrittura. Due però sono le dimensioni in cui il Liberty si estrinseca meglio per i vialoni della vecchia Mediolanum: architettura, e contro ogni pronostico, lavorazione del ferro battuto. E ancora oggi facciate e cancelli meritano una passeggiata, mentre se ne stanno là con una sana punta di altezzosità e strepitoso snobismo.

Il nostro itinerario Liberty raccoglie i palazzi e le case più rappresentative. È tutto serenamente visitabile, ma vi consigliamo di perdere qualche quarto d’ora in più semplicemente ad ammirare e passeggiare con calma davanti a ogni facciata. La missione del Liberty era in fondo questa, liberarsi dalle insoddisfazioni di una realtà industriale, per rifugiarsi nella bellezza leggera e in qualche modo profonda. Insomma, state sereni che ogni tanto va bene anche solo guardare e non fare nulla.

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MILANO E LE SUE PRESENZE

Qualcuno vi osserverà sempre. Dall’alto di statue immense, o dal basso dei vostri piedi. Sono anime che esistevano davvero, spiriti che continuano a vagare o semplicemente personalità ideali che i milanesi pensano bene di portare con sé e onorare, perché non si può mai sapere.

Ognuna di queste presenze, però, ha una storia. Ed è una certa magia andare a leggerne e capirne, pensando che magari domani sarete voi a voler dare le vostre idee e la vostra voce a qualcosa che al momento e là, ma ancora non è. Una presenza, appunto.

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MILANO E LA PESTE

Non che i tempi moderni siano troppo migliori, a quanto pare. Ma a Milano si visse una delle epidemie più terrificanti della storia: la peste del 1630 avvolse la città in una nube di panico e morbo, che verrà come tutti sanno (perché lo saprete anche voi, ne siamo certi) raccontata da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro (del quale conoscete il titolo, VERO?).

Inutile dirlo, Milano ne rimbalzò brillantemente, costruendo poi i propri fasti sulla capacità di reagire e rigenerarsi continuamente. Fanno però specie alcuni racconti che si rincorrono su quella che doveva essere la realtà del tempo, quando le credenze popolari, la paura e spesso l’ignoranza portarono ad avvenimenti incredibili e inquietanti.

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MILANO D’ARTE E CULTURA

Scrittori, musicisti, poeti, artisti. E scultori, filosofi, premi Nobel, letterati. Poi pittori, architetti. Sono tutti transitati almeno una volta nella propria vita a Milano, che ha saputo accoglierli e coccolarli. Qui sono passate le menti più geniali che la storia, italiana e non, ha potuto partorire, nutrendosi della rete sociale che la città ha da sempre favorito e stimolato.

Non sorprendetevi di fronte cose che avrete già sentito, non stupitevi nell’ascoltare storie che non avreste mai immaginato. L’arte, tutta, è così: non si vede, passa attraverso noi stessi e lascia un sorriso di incertezza, come a chiedervi: “Ma davvero si può?”. Certo che si può.

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MILANO CHE NON DIMENTICA

Tra il 18 e il 22 marzo 1848 il popolo milanese si lanciò in cinque giorni di ardore, successivamente noti come le cinque giornate di Milano. Furono messe in fuga, seppur temporaneamente, le truppe austriache che dominavano la città, dando un segnale decisivo circa il carattere e la determinazione dei cittadini.

Si susseguirono anni di tensione e moti, rincorse di piani futuri mescolate con le divergenze di una politica che ancora poteva chiamarsi tale. Malcontento e sogni, reazioni e progetti andavano intrecciandosi. Nelle crepe di un’Italia logora dalla Grande Guerra, si insinuò viscido il fascismo, preludio della devastazione della Seconda Guerra Mondiale.

Milano fu la città più pesantemente bombardata del nord Italia, e tra le più coinvolte nell’orrore delle deportazioni. La metà degli edifici fu colpita da una pioggia d’odio e bombe: quasi 200.000 sfollati, più di duemila morti. Restano testimonianze visibili e visitabili, perché dimenticare sarebbe un ulteriore gravissimo crimine.